Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Event 76. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Event 76. Mostra tutti i post

sabato 2 aprile 2022

Recensioni. Area "Event 76"


 

Area

EVENT 76

Cramps, 1979

Impegnati nella realizzazione del concept album MALEDETTIgli Area, senza più Giulio Capiozzo e Ares Tavolazzi, vengono invitati a suonare all’Università Statale di Milano, occupata dal movimento studentesco,  il 27 ottobre del 1976. I tre membri rimanenti del gruppo, Demetrio Stratos  Paolo Tofani e Patrizio Fariselli, invitano a suonare con loro anche il sassofonista Steve Lacy e il percussionista Paul Lytton, già coinvolti nelle registrazioni di MALEDETTIIl concerto sarà una incredibile performance che lascerà disorientati pubblico e critica ma che rappresenta al massimo la voglia e la capacità di sperimentare nuovi mondi sonori propria degli Area
Ai musicisti vengono dati dei foglietti con su scritto delle indicazioni sulle quali improvvisare liberamente: Ipnosi, Silenzio, Violenza, Ironia, Sesso. Ogni tre minuti i musicisti devono scegliere a caso un nuovo foglietto e quindi cambiare improvvisazione. Era una pratica creata da John Cage anni prima per un gruppo di jazzisti di Chicago. Caos II (parte prima) è un lungo happening  di circa 20 minuti dove i musicisti offrono ad un incredulo pubblico una serie di eventi sonori ruvidi, irregolari, talvolta lancinanti e caotici, con una gamma espressiva di altissima qualità. Intorno al minuto 18 emerge in splendida solitudine il sax soprano di LacyCaos II (parte seconda) è molto più breve ed ha un inizio suggestivo, con gli acuti di Stratos in lontananza. Dal minuto 6 alla fine ci sono degli affascinanti dialoghi tra Stratos e Fariselli, con i puntuali interventi di Lacy, e poi Tofani e ancora Fariselli, sempre puntellati dal sax soprano e dalle percussioni.
Event 76 è una variazione sul tema di Scum, appena registrato su MALEDETTI. Inizia con una serie di accordi del pianoforte che sfociano in un magma sonoro dal quale emerge il fraseggio pulito di Lacy con il contrappunto di Tofani. Subentrano poi delle percussioni tribali con il sax  che continua ad improvvisare melodico e in sottofondo il pianoforte scuro, profondo, di Fariselli. Il finale è contraddistinto da un avvincente improvvisazione di Lytton e Lacy ai quali si aggiungono Stratos Tofani e Fariselli in un crescendo angosciante ed allo stesso tempo liberatorio. Una grande prova di un gruppo che non ha mai perso la voglia di sperimentare.


pop

Recensioni. Kevin Ayers and The Whole World "Shooting at the Moon"

  Kevin Ayers And The Whole World SHOOTING AT THE MOON Harvest 1970 Il secondo album solista di Kevin Ayers vede al suo fianco, al co...