Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Salute to the Sun. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Salute to the Sun. Mostra tutti i post

lunedì 28 marzo 2022

Recensioni. Matthew Halsall "Salute to the Sun"

   




                                                                Matthew Halsall

                                                            SALUTE TO THE SUN

Gondwana Records 2020

C’è un fascino misterioso, ammaliante, che cattura al primo ascolto, in questo nuovo lavoro del trombettista di Manchester Matthew Halsall. Seppur non originalissimo come proposta, nondimeno Salute To The Sun ha una sua estetica ben definita e con alcuni lati assai pregevoli. Prima di tutto l’uso delle dinamiche, non così frequente in ambito popular, un saper espandere la materia sonora, allargarla e restringerla provocando un moto ondoso a bassa intensità. E poi lo spazio, il respiro, una profonda estensione dei confini che porta i brani a solcare distese illimitate: si potrebbe star lì ad ascoltarli per ore e ore, senza mai stancarsi.  Forse è il frutto della Meditazione Trascendentale, della quale Halsall è un seguace, comunque è musica, questa di Salute To the Sun, che profonde spiritualità e serenità, accanto a quel fascino impalpabile, quasi sotterraneo e che spesso fa affidamento sulle eccelse qualità dei musicisti coinvolti. Halsall ha un suono limpido, chiaro, definito, pulito. A tratti ricorda Ian Carr, e quindi è pienamente nel solco davisiano, ma possiede un proprio suono, originale e brillante nelle improvvisazioni, costruttore infaticabile di racconti sonori, meditativo. Grande spazio è riservato al sassofonista e flautista di Leeds Matt Cliff, anch’esso limpido e pulito sia nell’esposizione tematica che nelle improvvisazioni. E fondamentale, nell’economia del suono, appare anche l’arpa di Maddie Herbert, che porta Salute To The Sun nell’alveo coltraniano, ovviamente più quello di Alice che di John. Ritmica impeccabile, agile, leggera e allo stesso tempo incisiva nel sorreggere e stimolare le storie dei solisti, nell’adagiare con calma e precisione la musica. Liviu Gheorghe al piano, Gavin Barras al basso e Alan Taylor alla batteria forniscono una cornice adeguata alle introspezioni sonore, amalgamandosi con cura e rendendo mai noiosa l’atmosfera, che pur potrebbe correrne il rischio. Quasi non è necessario elencare i brani perché il livello è omogeneo per tutto il disco (ma The Energy Of Life, a chiusura dell’album, merita una menzione speciale con quel suo irresistibile tema), a farne di fatto un libro sonoro sulla meditazione e sull’uso delle improvvisazioni modali, con quel tocco di orientale che ogni tanto sposta l’accento sull’etno jazz. Ma davvero siamo lontani da banalità e formule stantie, la freschezza e l’estrosità di Salute To The Sun è ineccepibile, tale da farne uno dei migliori dischi del 2020. E con ragione.   

 

Matthew Halsall, trumpet

Matt Cliff, saxophone, flute

Maddie Herbert, harp

Liviu Gheorghe, piano, kalimba, marimba

Gavin Barras, bass

Alan Taylor, drums

Jack McCarthy, percussion

Tom Harris, kalimba


pop

Recensioni. Kevin Ayers and The Whole World "Shooting at the Moon"

  Kevin Ayers And The Whole World SHOOTING AT THE MOON Harvest 1970 Il secondo album solista di Kevin Ayers vede al suo fianco, al co...