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giovedì 5 marzo 2020

Radio Gnome Invisible. La Trilogia del Pianeta Gong. Parte 4


You




Registrato dalla stessa formazione di Angel’s Egg con l’aggiunta di Mireille Bauer e Benoit Moerlen al vibrafono (fratello minore di Pierre) nel secondo brano, prodotto sempre da Simon Heyworth e dai Gong stessi, You si apre con Thoughts For Naught
Un inizio contraddistinto da una classica melodia etnica del flauto accompagnata dalle declamazioni di Allen che, di fatto, introduce A P.H.P.’s Advice, come detto in precedenza un vecchio brano risalente a Camembert Electrique che ne mantiene l’estetica cabarettistica con intermezzi zappiani. Il terzo brano, Magick Mother Invocation, è un evocativo soffio spaziale di Gilli sopra un bordone di voce e synth che si conclude con l’incisivo riff di Master Builder. Suonato dal basso e doppiato da voce e flauto, con Blake che illumina l’atmosfera, il riff è poi preso anche dalla chitarra in corrispondenza del solo di sax. Soliti stop e ripartenze e Hillage che trasforma la composizione in una lunga cavalcata psichedelica. 
A Sprinkling Of Clouds inizia con Tim Blake e le sue oscillazioni cosmiche, un breve solo di Mike e quindi l’incredibile riff di basso con quel suo metro ritmico così particolare: 5 5 5 9. Sopra questo ritmo assolutamente irregolare si staglia un bell’assolo di Blake seguito dalla chitarra di Hillage che riporta il brano su un regolare 4/4 e all’intervento del sax intrecciato ai flauti. Perfect Mistery è un tipico brano alla Daevid Allen, andamento barcollante, voce rafforzata dal sax e intermezzi di vibrafono e Gilli. Una delle poche canzoni di You


The Isle Of Everywhere è un po’ l’emblema di questo disco ed è anche il brano dove vengono raggiunti una serie di compromessi per soddisfare le diverse volontà dei membri del gruppo, in particolare la ritmica e Didier Malherbe. Si comincia con un giro di basso molto funky, il soffio spaziale della Smyth e un 4/4 che ogni 4 battute sale di una terza minore. Il ritmo si trasforma in un 7/8 con il sax di Malherbe che subentra a Gilli Smyth e che finalmente può fraseggiare in modo jazzistico grazie alle  progressioni armoniche di terze minori ascendenti. Il brano continua alternando 4/4 a 7/8 e lasciando spazio all’assolo di Hillage. Una lunga composizione dal classico sapore jazz rock che evidenzia nettamente il ridimensionamento di Daevid Allen, qui decisamente assente sia in termini musicali che compositivi.
 Il disco si conclude con You Never Blow Yr Trip Forever, anch’esso lungo ma certamente più vicino alle atmosfere di Angel’s Egg, con un equilibrio tra parti cantate e parti strumentali. Un iniziale funky su tempi dispari con i buffi interventi di Allen sfocia in un bordone contraddistinto dal canto di Daevid e un bell’assolo di flauto.  Si continua con una cavalcata tipicamente Gong sempre contraddistinta da un alternarsi di tempi irregolari e regolari alla quale segue uno strano intermezzo suonato molto piano sempre con la voce di Allen in risalto. Il brano si conclude con il flauto che improvvisa melodie orientaleggianti intrecciate ad un loop vocale.



Il capitolo finale della trilogia sancisce l’evoluzione dei Gong verso territori più inclini alle mode di quel tempo, lunghi brani jazz rock con assoli, pur conservando in modo consistente comunque una originalità ed un approccio altro alla musica, frutto della creatività del loro leader che, soprattutto nell’ultimo brano, ancora illumina il percorso musicale del gruppo.
E’ in ogni caso un disco che è pienamente parte di questa trilogia caratterizzata da un’architettura musicale di indubbio valore, da una serie di idee musicali e letterarie assolutamente originali e che saranno di esempio per moltissimi musicisti. Pur considerato il disco meno riuscito You ha in sé affascinanti e inebrianti musiche che concludono degnamente la cosmogonia del pianeta Gong.

Prima della pubblicazione ufficiale di You c’è tempo per i consueti cambi di formazione. Moerlen lascia di nuovo il gruppo per suonare con Les Percussions De Strasbourg e viene sostituito per poco tempo da Chris Cutler, batterista degli Henry Cow. La classica line up dei Gong, questa volta escluso Allen, registra il primo lavoro solista di Hillage, Fish Rising, mentre Laurie Allan torna a far parte del gruppo e sostituisce Cutler. Il 30 ottobre, alla frontiera franco tedesca, Laurie Allan è sorpreso dalla polizia con sostanze stupefacenti e gli viene impedito il ritorno in Francia. Il successivo batterista sarà Bill Bruford seguito poi, agli inizi del 1975, dall’ex Nice e Refugee Brian Davison. Ma ormai la situazione sta rapidamente degenerando. A Tim Blake viene chiesto di lasciare il gruppo e non viene sostituito. Ad aprile 1975 Daevid e Gilli, stanchi e bisognosi di una pausa, lasciano il gruppo che, sotto la guida di Hillage continua comunque l’attività live. 
Torna saltuariamente anche Tim Blake, partecipa per alcune date  il tastierista ex Hatfield And The North Dave Stewart e, abbandonati da Brian Davison, i Gong, sotto la spinta della Virgin, riaccolgono in qualità di batterista e nuovo leader Pierre Moerlen. Da qui inizia un’altra storia, forse meno affascinante della prima ma comunque ricca di soddisfazioni artistiche e, in parte, anche commerciali, con il gruppo pienamente inserito nel filone jazz rock.

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