You
Registrato dalla stessa
formazione di Angel’s Egg con
l’aggiunta di Mireille Bauer e Benoit Moerlen al vibrafono (fratello
minore di Pierre) nel secondo brano, prodotto sempre da Simon Heyworth e dai Gong
stessi, You si apre con Thoughts For Naught.
Un inizio
contraddistinto da una classica melodia etnica del flauto accompagnata dalle
declamazioni di Allen che, di fatto,
introduce A P.H.P.’s Advice, come
detto in precedenza un vecchio brano risalente a Camembert Electrique che ne mantiene l’estetica cabarettistica con
intermezzi zappiani. Il terzo brano, Magick
Mother Invocation, è un evocativo soffio spaziale di Gilli sopra un bordone di voce e synth che si conclude con
l’incisivo riff di Master Builder.
Suonato dal basso e doppiato da voce e flauto, con Blake che illumina l’atmosfera, il riff è poi preso anche dalla
chitarra in corrispondenza del solo di sax. Soliti stop e ripartenze e Hillage che trasforma la composizione
in una lunga cavalcata psichedelica.
A
Sprinkling Of Clouds inizia con Tim
Blake e le sue oscillazioni cosmiche, un breve solo di Mike e quindi l’incredibile riff di basso con quel suo metro
ritmico così particolare: 5 5 5 9. Sopra questo ritmo assolutamente irregolare
si staglia un bell’assolo di Blake
seguito dalla chitarra di Hillage
che riporta il brano su un regolare 4/4 e all’intervento del sax intrecciato ai
flauti. Perfect Mistery è un tipico
brano alla Daevid Allen, andamento
barcollante, voce rafforzata dal sax e intermezzi di vibrafono e Gilli. Una delle poche canzoni di You.
The
Isle Of Everywhere è un po’ l’emblema di questo disco ed è anche il brano
dove vengono raggiunti una serie di compromessi per soddisfare le diverse
volontà dei membri del gruppo, in particolare la ritmica e Didier Malherbe. Si comincia con un giro di basso molto funky, il
soffio spaziale della Smyth e un 4/4
che ogni 4 battute sale di una terza minore. Il ritmo si trasforma in un 7/8
con il sax di Malherbe che subentra
a Gilli Smyth e che finalmente può
fraseggiare in modo jazzistico grazie alle progressioni armoniche di terze minori
ascendenti. Il brano continua alternando 4/4 a 7/8 e lasciando spazio
all’assolo di Hillage. Una lunga
composizione dal classico sapore jazz rock che evidenzia nettamente il
ridimensionamento di Daevid Allen,
qui decisamente assente sia in termini musicali che compositivi.
Il disco si
conclude con You Never Blow Yr Trip Forever, anch’esso lungo ma
certamente più vicino alle atmosfere di Angel’s
Egg, con un equilibrio tra parti cantate e parti strumentali. Un iniziale
funky su tempi dispari con i buffi interventi di Allen sfocia in un bordone contraddistinto dal canto di Daevid e un bell’assolo di flauto. Si continua con una cavalcata tipicamente Gong sempre contraddistinta da un alternarsi di tempi irregolari
e regolari alla quale segue uno strano intermezzo suonato molto piano sempre
con la voce di Allen in risalto. Il
brano si conclude con il flauto che improvvisa melodie orientaleggianti
intrecciate ad un loop vocale.
Il capitolo finale della trilogia
sancisce l’evoluzione dei Gong verso
territori più inclini alle mode di quel tempo, lunghi brani jazz rock con
assoli, pur conservando in modo consistente comunque una originalità ed un approccio
altro alla musica, frutto della creatività del loro leader che, soprattutto
nell’ultimo brano, ancora illumina il percorso musicale del gruppo.
E’ in ogni caso un disco che è
pienamente parte di questa trilogia caratterizzata da un’architettura musicale
di indubbio valore, da una serie di idee musicali e letterarie assolutamente
originali e che saranno di esempio per moltissimi musicisti. Pur considerato il
disco meno riuscito You ha in sé
affascinanti e inebrianti musiche che concludono degnamente la cosmogonia del
pianeta Gong.
Prima della pubblicazione
ufficiale di You c’è tempo per i
consueti cambi di formazione. Moerlen
lascia di nuovo il gruppo per suonare con Les
Percussions De Strasbourg e viene sostituito per poco tempo da Chris Cutler, batterista degli Henry
Cow. La classica line up dei Gong,
questa volta escluso Allen, registra
il primo lavoro solista di Hillage, Fish Rising, mentre Laurie Allan torna a far parte del gruppo e sostituisce Cutler. Il 30 ottobre, alla frontiera
franco tedesca, Laurie Allan è
sorpreso dalla polizia con sostanze stupefacenti e gli viene impedito il
ritorno in Francia. Il successivo batterista sarà Bill Bruford seguito poi, agli inizi del 1975, dall’ex Nice e Refugee Brian Davison. Ma ormai la situazione sta rapidamente
degenerando. A Tim Blake viene
chiesto di lasciare il gruppo e non viene sostituito. Ad aprile 1975 Daevid e Gilli, stanchi e bisognosi di una pausa, lasciano il gruppo che,
sotto la guida di Hillage continua
comunque l’attività live.
Torna saltuariamente anche Tim Blake, partecipa per alcune date il tastierista ex Hatfield And The North Dave
Stewart e, abbandonati da Brian
Davison, i Gong, sotto la spinta
della Virgin, riaccolgono in qualità di batterista e nuovo leader Pierre Moerlen. Da qui inizia un’altra
storia, forse meno affascinante della prima ma comunque ricca di soddisfazioni
artistiche e, in parte, anche commerciali, con il gruppo pienamente inserito
nel filone jazz rock.
pop
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