Venerdì 20 novembre si svolgerà, organizzata dall'università di Strasburgo, una conferenza sulla scena musicale di Canterbury. Ovviamente, vista la situazione, gli interventi saranno da remoto. Qui sotto c'è la locandina con l'elenco degli interventi e una serie di informazioni tecniche su come poter partecipare.
Il sistema dei cerchi concentrici:
una metodologia per la definizione della scena musicale di Canterbury
La definizione di “scena di
Canterbury” è sempre stata fonte di discussioni sia tra gli addetti ai lavori
che tra gli stessi appassionati. L’estrema eterogeneità delle musiche
solitamente definite canterburiane, ha provocato un senso di indeterminatezza,
di ambiguità nel cercare di chiarire quali fossero le caratteristiche della
scuola di Canterbury o, addirittura, di affermare l’esistenza della stessa.
Per questa nuova
sistematizzazione è stato necessario adottare una griglia analitica all’interno
della quale poter riconoscere e inserire le musiche che realmente costituiscono
la scena canterburiana. Ma, nonostante questa griglia, le vicende musicali e i
musicisti stessi spesso ci portano lontano dalla definizione di una musica
autenticamente facente parte di quella scuola. Una sorta di appannamento che
rende il lavoro di ricerca non centrato, ancora in parte indeterminato.
Quindi, una volta stabilita la
griglia analitica, ci siamo attenuti al solo prodotto che è in grado di
assicurarci una lettura ed una analisi il più possibile obiettiva: i dischi.
Solo facendo quasi esclusivamente riferimento ad essi possiamo definire confini
e caratteristiche peculiari della scena di Canterbury. In poche parole, invece
di elencare le band e i musicisti noi ne elencheremo i dischi fondamentali. I
lavori discografici verranno inseriti in un sistema di cerchi concentrici che
ci permette di individuare allo stesso tempo il centro, le fondamenta, le
propaggini, riducendo l’indeterminatezza nell’individuazione e nella caratterizzazione
della scuola di Canterbury.
Le caratteristiche del sound
canterburiano possono racchiudersi in una serie di elementi e aggettivi sonori:
l’intreccio tra armonie elaborate, passaggi strumentali e pop song, un certo
approccio all’improvvisazione vicino al jazz ma non aderente completamente ad
esso, suite e talvolta tempi dispari, atmosfere
pastorali del patrimonio folk inglese, ironia testuale e anche musicale, infine
una sonorità generalmente morbida, ricca di tastiere ed elegante. Ancora:
accordi di settima, passaggi cromatici e soluzioni strumentali inaspettate,
sconfinamenti limitati in territori sperimentali e improvvisazioni inserite
generalmente in un contesto compositivo.
Questa griglia ha permesso di
individuare nell’asse Caravan/Hatfield And The North/National Health e quindi
in alcuni loro dischi, il primo anello del sistema, quello che determina
maggiormente l’estetica canterburiana, dandone le coordinate e le principali
caratteristiche. Il secondo anello è
costituito in gran parte da una serie di lavori legati all’asse Soft
Machine/Matching Mole, mentre il terzo è costituito da alcuni lavori solisti di
Kevin Ayers e dai Gong di Daevid Allen.
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